Momenti preziosi
L'orario del nostro convento ci concede un’ora preziosa alla fine di ogni giornata, quando noi frati sostiamo con pochi fedeli nel silenzio della nostra chiesetta, mormorando le melodie dei vespri e fissando lo sguardo dentro l’aureola dorata che contiene il Pane consacrato. È un’opportunità, è un dono che fa’ riposare il cuore e la mente dopo la giornata trascorsa. È come rivisitarne i fatti e le emozioni, rileggendole alla luce della presenza di Gesù, che credi presente in quel piccolo cerchio di pane. Una gioia, una preoccupazione, un rapporto difficile, l’orgoglio colpito, una stupidaggine fatta escono dal cuore si inseriscono in una arena più grande della tua, che si allarga fino ad arrivare al cuore di Dio. Qui avverti che il tuo spazio interiore si popola di persone e di eventi che vanno oltre i confini del tuo mondo e della tua persona. Non hai paura, non puoi mentirti né ingannarti, come non puoi né mentire o ingannare. Desideri che tutti siano parte con te della tua gioia ma anche della tua sofferenza. Non c’è lì chi voglia rubarti qualcosa o che tu debba rubare qualcosa. Puoi vedere e anche gustare quello che in te c’è di bello e di sano, e quanto sia fragile ogni volta che hai l’occasione di metterlo in gioco e di condividerlo. È Dio che ti si affaccia dentro di te. Riempie il tuo cuore della sua grandezza, esalta e arricchisce la tua povertà. Si realizza con poche parole del Vangelo, un ricordo, un evento, che attraversano la mente come una stella cadente nel buio della notte e lasciano dentro di te una traccia di luce. Sono le sembianze di un fratello o di una sorella, che qui non sembrano così dure e contrarie come le vedi quando sei lontano da Dio. Succede anche che, se non riesci ad uscire da te e dirigerti verso il cuore di Dio, allora vai nervosamente a tentoni col rischio di creati un dio a tua immagine oppure ripieghi nel solito libro che ti guida a pensare e a studiare le cose di Dio. Ma non è come sentire il parlare di Dio. E ti senti come Tommaso, ti rammarichi. Pretenderesti che quel pane consacrato, il segno della sua presenza, dovrebbe dare maggior soddisfazione anche alla realtà dei tuoi sensi. Una volta a me è successo che una stella cadente ha tracciato un solco di luce nell’anima e ha detto che il volto di Cristo, quello che si può vedere con gli occhi del corpo, si vede nascosto e confuso in ogni volto di chi ha bisogno anche di un solo goccio di acqua.
P.Francesco Borri
Per scaricare questo giornalino in formato pdf clicca qui: |