Giugno 1999

Vacanze sì... ma non per tutti

Dopo una stagione non proprio clemente è arrivata finalmente la Primavera e presto l’Estate ci farà respirare aria di vacanze: via le responsabilità, via i problemi. Io per primo sento già il bisogno di staccare la spina, di accantonare per un po’ gli impegni, di non sentir parlare più di difficoltà e di sofferenze. Sarà un po’ per l’egoismo, per l’età (la mia intendo), per i tempi che stiamo vivendo... Chi lo sa? L’unica cosa certa è che, mentre noi ci prepariamo al riposo che è giusto, ci sono altri esseri umani come noi, che vivono una realtà da incubo che non andrà in vacanza. Penso soprattutto al dramma dei profughi del Kosovo: anche loro sono nella vacanza, in una vacanza obbligata, privi di ogni attività, perfino quella di guadagnarsi un pezzo di pane e di avere un rifugio dove riposare. Penso anche ai numerosi bambini e giovani che ho visto per le strade in Nigeria, un paese ricco, di una ricchezza che se fosse ben distribuita, ben amministrata e non in mano a pochi o venduta agli stranieri, creerebbe una vita serena e dignitosa per tutti i suoi abitanti. Gli stipendi dei pochi che hanno un lavoro sono inadeguati, e i molti disoccupati, soprattutto giovani, si procurano il lavoro con rapine, aggressioni, violenza. All’interno degli uffici pubblici c’è molta corruzione, il più grande sfrutta e divora il più piccolo e indifeso. Anche qui cercano di evadere, di andare in vacanza e spesso sono le ragazze a farne le spese venendo nella nostra bella Europa, dove diventano schiave di un altro genere di sfruttamento... Ci consola la presenza di una Chiesa Missionaria e locale che si sforza di bonificare l’ambiente e ci sostiene la fede in quel Dio Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che mantiene sempre le sue promesse e cioè che il Regno da Lui voluto e disegnato avverrà, si realizzerà, ma è necessaria la nostra collaborazione. Dio ha bisogno degli uomini e gli uomini hanno bisogno di fidarsi ancora più di Dio. Non pensiamo soltanto a vacanze tradizionali, ma a vacanze diverse, attraverso le quali possiamo donare il tempo libero da impegni di studio e di lavoro, a favore di una crescita umana e cristiana di tanti nostri fratelli vicini e lontani. La possibilità di agire in questo senso c’è, basta avere il coraggio di fare la scelta. Mi auguro e auguro soprattutto ai giovani ai quali giungerà la nostra rivista di avere questo coraggio ricordando che

“Niente va perduto di quanto viene donato”

BUONE VACANZE

N.B. Se vuoi informazioni su come organizzare vacanze diverse puoi chiederlo al nostro CAM (Centro di Animazione Missionaria) di Prato.

fr Corrado

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