Marzo 2004

La luce di Dio

Amici e fratelli carissimi, questo numero di Eco delle Missioni, vi giungerà in prossimità della Pasqua, per cui è doveroso aprire questo mio breve intervento coll’annuncio: “la gioia e la pace del Cristo risorto sia con voi“. Mentre vi scrivo, siamo nel pieno della Quaresima, vivendo il momento più forte di tutto l’anno liturgico. È il tempo che ci introduce nel Mistero Pasquale, che è mistero di morte e di vita. È il tempo che ci prepara a godere dei frutti della Risurrezione di Cristo, attraverso il nostro impegno di preghiera, di carità e soprattutto il nostro impegno di penitenza: quella penitenza che è conversione che ci porta alla riconciliazione con Dio e con i fratelli. Cristo, il Verbo di Dio, ci ha mostrato l’amore, ha portato la luce, si è fatto Via, Verità, Vita. È un amore che rifiuta la logica dello scambio, perché dona senza aver ricevuto, e dona ancora, anche se ha ricevuto un rifiuto; è un amore capace di immolazione e di umiliazione. È una luce che non promana da un apparato di potenza, ma dall’umiltà di una croce che, però, diventa punto di riferimento, faro di salvezza nella oscurità di un mondo immerso nel peccato. È una luce che molti non hanno accettato e non accettano e non hanno visto o non vogliono vedere, per cui continuano guerre e persecuzioni, e Cristo continua a patire e morire in tante membra di questo immenso corpo umano, specialmente là in quella terra che è stata a suo tempo pervasa dalla sua luce, sia quella della sua nascita, come quella della sua Risurrezione. Sta a noi cari fratelli, che accogliamo il divino messaggio farci segno dell’Amore e luce riflessa dell’unica vera luce. Viviamo in un tempo di fitte tenebre e potremmo schernirci come un tempo Israele, di chi ci ammonisce e ci invita a ricostruire e così non vivere la responsabilità di operare il bene e di essere costruttori di quel mondo nuovo cui i più anelano. Dio che ieri ha mandato suo Figlio, oggi manda noi. La morte di Gesù non è concepibile senza la Risurrezione; il Venerdì Santo non è spiegabile senza la Pasqua. Contempliamo fratelli la Gloria dei Risorto! Pensiamo a quel corpo lacerato per il peccato dell’uomo, sul punto di essere rianimato dal soffio dell’anima. Pensiamo a Gesù nell’atto di ringraziare il Padre per avergli dato tutti i popoli e nazioni come sua eredità. E quell’eredità è anche nostra. Un’eredità da amare, da difendere, da proteggere, da sostenere ad ogni costo, affinchè possa camminare e crescere, non solo nella verità che è Dio, ma anche nella piena dignità di figli di Dio. A Cristo, fratelli carissimi, affidiamo le nostre attese e speranze, perché divengano certezze e gioia nella sua Pasqua di Risurrezione. A tutti e a ciascuno in particolare auguriamo i gaudi della resurrezione. Buona Pasqua! Alleluia !

fra Corrado e i confratelli del C.A.M.

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