Giugno 2007

Gli orizzonti della missione

Carissimi, fin dall’Ottobre scorso, mese dedicato alla riflessione sulla missione “ad Gentes“, si parla e si annuncia nelle riviste missionarie, nei giornali cattolici, della Celebrazione avvenuta il 21 Aprile 2007, del 50° anniversario della pubblicazione dell’Enciclica di Pio XII “Fidei Donum“. Abbiamo notato che, anche tra i nostri amici laici più impegnati nella collaborazione missionaria, questo prezioso documento non è conosciuto. Lasciando spazio nei prossimi numeri della rivista ad una documentazione esauriente dell’Enciclica, credo opportuno dare fin da questo numero qualche informazione in proposito, limitandomi a indicare solo lo spirito che in essa soggiace. Con la “Fidei Donum”, Pio XII, introducendo il concetto di corresponsabilità episcopale in campo missionario, ovvero il dovere di portare il Vangelo fino agli estremi confini della terra, affermava che un così grande compito non era privilegio e prerogativa della sola Sede Apostolica, ma impegno primario di ogni singola Chiesa locale, la quale avrebbe dovuto mettere a servizio della Chiesa universale le forze (sacerdoti, laici, religiosi non specificatamente impegnati nella scelta ad gentes) disponibili a tale servizio. Fino allora la mentalità corrente era quella di ritenere che l’evangelizzazione ai lontani - la missione - appartenesse agli istituti missionari fondati esclusivamente per questo servizio, oppure a quegli ordini e congregazioni religiose maschili e femminili che rendono possibile ai loro membri questa scelta. Come accade nel nostro Ordine Cappuccino, che pur non essendo Istituto Missionario ha il maggior numero di missionari sparsi nel mondo. Ultimi arrivati nel contesto delle forze missionarie operanti sul campo, i fidei donum* divennero, soprattutto dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II, un autentico ponte fra due realtà: la Chiesa locale di partenza e la Chiesa da costruire o costruita in missione. Un nuovo dinamismo, un viaggio di andata e ritorno che portò e porta un arricchimento maggiore alle due realtà. Questo ha portato anche un rinnovamento nel settore degli Istituti Missionari. Non più lunghi anni lontano dalla terra e dalla Chiesa di origine, ma più frequenti i ritorni e più fresche le testimonianze di esperienze. Questo ha contribuito non solo a dilatare gli orizzonti della missione, ma anche e soprattutto a trasformare la Pastorale delle Chiese di antica data.

fra Corrado Trivelli

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