Dicembre 2013

Buon Natale nel Signore

Sono sicuro che già da tempo abbiamo pensato a come e dove passare questo Natale con le altre feste vicine. Non è difficile imbarcarci in una delle svariate offerte, che la pubblicità ha già immesso nei suoi circuiti: il sole, le nevi e le feste. Abbiamo bisogno di fermarci, di calma e di serenità, di cui la nostra epoca è poco dotata. In più, la cronaca, le vicende di cui si parla ogni giorno, non sono proprio quello di cui abbiamo bisogno per affrontare un anno sereno e ricco di ottimismo. Molte volte mi chiedo, quando mi affaccio nelle platee dei mezzi di comunicazione, che cosa funzioni a dovere in questo paese. C’è una esaltazione nel mettere il dito nelle piaghe delle nostre istituzioni, delle strutture, dei nostri valori e anche delle nostre persone. Buttiamo in piazza senza pudore le nostre vergogne, illudendoci che denunciare e sanare sia lo stesso. I dibattiti pubblici, più che ad uno sforzo comune assomigliano al cerchio del combattimento dei galli. Ci logoriamo a vicenda nell’individuare i nostri problemi e ci dividiamo per realizzarli. Sembra che abbiamo smarrito il bandolo della matassa. Noi cristiani dovremmo sapere da dove possiamo riprendere i fili per fare risorgere la speranza e l’ottimismo. Ad un certo momento della storia - nella pienezza dei tempi - Dio ha accantonato le migliaia di norme ormai appesantite di Israele e al loro posto vi ha posto un Bambino, che è “diritto e giustizia”: ogni normativa deve porre l’uomo - fratello e sorella - come suo punto di inizio e come sua meta : “Io sono l’Alfa e l’Omega, il principio e la fine”. “A quanti lo hanno accolto, ha dato il potere di essere figli di Dio”: è una speranza a prova di IMU e di Spread. “Un Figlio ci è stato donato”: la persona non vive per accaparrare, ma fare dono di sé, infatti “c’è più gioia nel dare, che nel ricevere”. Dove c’è dono di sé, c’è amore; e dove c’è amore, c’è Dio. “Guardate gli uccelli del cielo e i fiori dei campi! Non tessono e non mietono, neppure Salomone in tutto il suo splendore era simile a loro”: la nostra ricchezza e bellezza risiede nelle nostre persone; non dovremmo avere bisogno di ostentazione né di griffe per essere guardati e goduti. “Il vostro linguaggio sia si, si; no, no. Il resto viene dal maligno”: il rapporto vero tra persone risiede nell’autenticità; ambiguità e ipocrisia sono inganno e veleno. La giustizia, la mitezza, la misericordia e il perdono non sono né sogni, né idee, ma la moneta di maggior valore nel mercato delle nostre relazioni. “Gloria a Dio nell’alto e pace agli uomini che egli ama”. La pace - chiamala pure: equilibrio, armonia, eguaglianza o diritto - è alla base di ogni esistenza. E’ il tocco di Dio nel creato; la sua assenza è caos, disgregazione, distruzione e morte. I nostri Auguri di Natale e di buon Anno 2014 per Te è di incontrarti di nuovo con questo Bambino e far tesoro del suo dono di sé!

P. Francesco Borri

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