Prato 7 Novembre 1999
Convegno Missionario
con
P.Gino Barsella direttore di NIGRIZIA

La Missione comincia da noi

Proponiamo alcuni pensieri di Padre Gino Barsella per aiutare la nostra riflessione verso un maggior legame tra Missione e vita quotidiana.
Nuovi stili di vita slogan di qualche anno fa, ma che è sempre attuale, potrebbe sintetizzare il nostro atteggiamento per una scelta di vita missionaria credibile. Tento di dare alcuni esempi: rinuncio ad un caffè, sigarette, pizza, parrucchiera, un paio di scarpe, un vestito, ecc... Quello che risparmio lo restituisco ai poveri (sì, perché loro quello che io ho non se lo possono comprare). Ecco che allora non do il di più, la giacca, il vestito, le scarpe che non uso più, ma offro la mia rinuncia... il mio amore di cristiano per il fratello sfortunato.
Non è facile fare tutto questo, perché è andare contro corrente, ma se voglio amare gli altri come il Cristo ci ha amati devo andare contro corrente, non dare il di più ma il frutto dei miei sacrifici.
Fondamentale per fare tutto questo è mettersi quotidianamente in preghiera, se si vuole essere in sintonia con il Cristo che ha dato tutto morendo in croce.

Ora tre cose contano: fede, speranza e amore, la più grande di tutte è l’amore (1Cor 13). Amare a 360 gradi e vivere intensamente in sintonia con lo Spirito Santo che ci illumina e ci aiuta a vivere gioiosamente la vita in Cristo nell’amore con il Padre.
Voglio proporre alcune iniziative a chi si sente di provare a cambiare il suo stile di vita per scegliere una vita sobria, senza paura di rinunciare.... pensando che tante cose che io uso sono il frutto di sacrifici di gente sfruttata. Faccio alcuni esempi: cerco di interessarmi dei prodotti che acquisto per rendermi conto se appartengono ad una multinazionale che finanzia o produce armi, sfrutta operai, ecc.; possibilmente acquisto prodotti locali, mi interesso e compro prodotti del Commercio equo e solidale.
Questi prodotti provengono da cooperative dei vari Paesi del Sud del mondo che reinvestono i guadagni nel territorio. Non voglio approfondire questo tema, ognuno lo può fare da sè entrando in questi negozi.
Un’altra iniziativa potrebbe essere quella di rinunciare a ricevere e fare regali, a pranzi fastosi, potrei proporre agli amici di vivere il S. Natale del 1999 in preparazione al Giubileo in modo più sobrio e il ricavato darlo alle missioni. Certamente senza imporre, ma dare motivazioni, ad esempio: compriamo quote del debito estero dei Paesi poveri.
Sono certo che se sarò solo a fare ciò, sarà un granello di sabbia, ma sono convinto che altri mi seguiranno, perché se vogliamo essere coerenti con la fede che professiamo dobbiamo cercare il volto di Cristo in ogni persona che incontriamo.
E’ volto di Cristo anche quella persona che dorme nel giardino di fronte a casa mia. Pace e bene. q