Prato 29 Maggio 2005 presso "La TENDA" - loc. Mezzana
Incontro di formazione e informazione alla Missione in collaborazione col Ce.Mi.Ofs e l'O.F.S

Francescani laici in missione


Relatori: Ilaria e Marco Petri (a destra), Umberto e Salvatrice Virgadaula (a sinistra)
sullo sfondo la scenografia dello spettacolo musicale

Ilaria e Marco Petri sono di Prato. La loro vocazione francescana e missionaria viene da lontano, ma è maturata e ha preso forma presso il C.A.M. di Prato.
Sposati dal maggio 2002, sono partiti per una presenza missionaria triennale in Venezuela nel dicembre 2003, dove è nato Lorenzo il 29 aprile 2004. Adesso Lorenzo collabora attivamente alla missione, facilitando il rapporto dei genitori con le famiglie locali, che ormai lo conoscono come “il bambino venezuelano con la pelle chiara e gli occhi celesti”.
Il loro intervento al Convegno di Prato è avvenuto durante una loro breve vacanza in Italia.

L’Amore di Dio non ha confini
Testimonianza di Ilaria e Marco Petri

La nostra missione
“Io venni in mezzo a voi in debolezza e con molto timore e trepidazione e la mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio” (1Cor 2,1-5). Anche noi, come San Paolo, confidiamo nella presenza viva e vera dello Spirito Santo che possa rendere comprensibile in linguaggi diversi tutto quello che abbiamo nel cuore.
Non vorremmo essere visti come “marziani”, anzi sentiamo che la nostra esperienza è frutto di una risposta alla stessa chiamata che viene rivolta ad ogni cristiano. Siamo partiti per dare il nostro piccolo contributo ad un mondo che in Gesú si è gia realizzato, per vivere “un nuovo cielo e una nuova terra”, dove tutti i popoli hanno uguale dignità, dove il denaro non é l’unico parametro delle tue scelte, dove quello che fai non tende unicamente a salvaguardare il tuo piccolo mondo di affetti e sicurezze ma decidi di affidarti ad una logica diversa, totalmente altra e… iniziare un cammino.

Il Progetto “Semilla”

Il nostro invio presso la Custodia dei Frati Conventuali del Venezuela prevedeva una esperienza di famiglia con un progetto di vita, che privilegia non le cose da fare ma una testimonianza di vita di famiglia e di condivisione con la vita delle persone, che abbiamo chiamato progetto “Semilla”: piccolo seme cresciuto dentro di noi, che affidavamo al Signore per la sua crescita e i suoi frutti.
All’interno del Progetto, una prima fase di circa sei mesi è dedicata a “comprendere e condividere”, iniziare ad ambientarci nel contesto sociale e a condividere i tempi, la cultura e la fede della comunità che ci ospita, senza responsabilità dirette in attività. Questa fase è risultata utile per far nascere e sviluppare alcuni interventi concreti, sia pastorali che sociali, in accordo con la fraternità dei frati francescani, la Chiesa di Guanare e soprattutto la comunità della Cappella San Antonio nel Barrio La Importancia, dove abitiamo.
Attraverso visite alle famiglie, interviste e uscite accompagnati da alcuni abitanti del Barrio, si sono individuati alcuni punti di forza e di debolezza, abbiamo incontrato persone intenzionate a collaborare con noi su progetti concreti per “rivitalizzare” il Barrio e la Cappella S. Antonio.
In tutte le attività programmate il nostro intento è quello di privilegiare il protagonismo degli abitanti del Barrio, riservando per noi ruoli secondari utili a stimolare l’iniziativa locale e, per quanto possibile, utilizzare solo risorse della gente o delle istituzioni locali, per favorire il senso di responsabilità e di appartenenza. Insomma, aiutiamo qualche piccolo seme (“semilla”) prestandogli cura e rispettando “i tempi e le stagioni” della sua crescita.

Incontro con i giovani al 
centro sociale “Paz y Ben”Le attività prioritarie
A giugno, finita la prima fase del Progetto, ci siamo dedicati ad alcune attività prioritarie:
Ristrutturazione Consiglio Pastorale: appoggiamo l’idea di alcuni che desiderano rivitalizzare il Consiglio Pastorale perché possa davvero essere promotore di vita e crescita della comunità.
Gruppo Giovani. Si tratta di un gruppo di circa 15 ragazzi dai 12 ai 17 anni in maggioranza femmine che ha iniziato un cammino di crescita umana e spirituale. Si sono dati un nome: “Jo.Cri.Fe” (“Jovenes Cristianos en la fe”)
Gruppo Caritas. Compito di questo gruppo è quello di avvicinare alcune famiglie in difficoltà e iniziare con loro un cammino di soluzione dei problemi. Ad ogni Messa domenicale vengono raccolti gli alimenti loro destinati.
Presenza dei sacramenti. Da novembre 2004 si è tornati ad amministrare il sacramento del battesimo nella Chiesa San Antonio. Da Novembre a Gennaio ci sono stati 16 battesimi.
Organizzazione Corsi Biblici. Sono iniziati nel Centro Sociale Paz y Bien alcuni corsi biblici voluti dal Vescovo per la formazione dei laici della Diocesi.
Corsi di Formazione Professionale. Abbiamo dato avvio ad alcuni corsi di formazione Professionale promossi e sostenuti dalla diocesi. Un primo corso di pasticceria, con circa 20 iscritti, si è svolto da Gennaio 2005 a Marzo 2005.
Progetto Aquilone. Ad Agosto 2004 abbiamo deciso di partire con un progetto per 10 bambini, finanziato interamente dal Ce.Mi.OFS. e da alcuni amici italiani.


Salvatrice e Umberto Virgadaula sono originari di Vittoria, in Sicilia. Da sette anni fanno parte dell’OFS di Borgo San Lorenzo, dove risiedono e dove hanno completato la loro formazione e il discernimento relativo alla vocazione missionaria e francescana.
Dal 1998 hanno avviato e diretto il Centro Missionario dell’Ordine Francescano Secolare per l’animazione e la sensibilizzazione alla missione “ad gentes”, responsabilità che nel marzo scorso hanno potuto passare ad altri. L’agosto prossimo, con i figli Stefano e Cristiana, di 6 e 2 anni e mezzo, partiranno per la missione in Romania.

Un ponte di amicizia sulla via dell’ecumenismo
Testimonianza di Salvatrice e Umberto Virgadaula

La nostra missione
La scelta della Romania è coincisa con la realizzazione di una più stretta collaborazione tra il Centro Missionario e la commissione missionaria dell’OFS campana di avviare forme di cooperazione più strutturate con la comunità cattolica e la Fraternità dell’OFS locale di Onesti, con particolare attenzione alle iniziative di volontariato estivo, di conoscenza della missione e per la promozione di eventuali progetti missionari che prevedano l’impegno diretto di laici missionari nella prospettiva del dialogo ecumenico.
Questi gli obiettivi specifici della nostra presenza e del nostro servizio: a) Realizzare una presenza prolungata per favorire attività di scambio per lo sviluppo della vita delle Fraternità OFS della Romania e in modo particolare quella di Onesti; b) Contribuire, secondo le necessità presentate dal parroco e dai suoi collaboratori, alla “promozione del laicato cristiano che è urgenza di tutta la Chiesa, ma in particolar modo per i paesi usciti dall’esperienza del comunismo” (Discorso di S.S. Giovanni Paolo II alla CER); c) Offrire un contributo professionale nella promozione delle attività a favore delle famiglie povere e dei bambini del Centro Rinascita del Fanciullo promosso dai frati cappuccini.
Crediamo inoltre che la Romania favorisca, nella reciprocità, un’importante occasione di:
1. scambio tra le Chiese nell’ideale ponte tra est ed ovest per la costruzione di quella “rete di fraternità sparse nel mondo” per l’unità del Popolo di Dio;
2. partecipazione sociale, come cristiani, per la costruzione reale della pace e della giustizia in Europa, a partire dal valore-principio della Fraternità stessa mediante forme di convivialità tra i popoli, nelle differenze culturali e di credo religioso.
Come famiglia, infine, sentiamo anche noi l’urgenza manifestata nell’appello del Papa sulle prospettive dell’impegno ecclesiale della Chiesa in Romania, che a questo proposito ha dichiarato in occasione del suo primo viaggio a Bucarest, nel 1999: “Accanto alle prospettive di carattere intra-ecclesiale ed ecumenico, l’impegno della Chiesa cattolica in Romania deve rispondere anche a precise attese sul versante sociale...additare l’attenzione speciale che merita la famiglia, cellula di base della società. Bisogna offrire alle famiglie l’orientamento e il sostegno di cui hanno bisogno, per fondare il loro cammino e il loro ruolo educativo su autentici valori morali e spirituali.”

Monastero Ortodosso presso Onesti (Romania): Salvatrice, 
Umberto e i loro figli con Enzo Picciano (Resp. volontari CeMiOfs), 
due monache e Rosa Galimberti (Min. Naz. OFS)Il Progetto “Prietenie”
Per un compito così importante a cui è chiamata la Chiesa cattolica rumena, quale contributo può trovare nell’impegno missionario di una semplice famiglia italiana?
In una parola possiamo sintetizzare il tutto: Amicizia, in rumeno Prietenie.
Amicizia è il fine e la strategia missionaria che il Santo Padre Giovanni Paolo II ha indicato al n°35 della “Christifideles laici” per l’impegno dei laici in missione e per il loro apporto alla costruzione del dialogo ecumenico ed interreligioso. Soltanto con l’intensificarsi di relazioni di amicizia e di convivialità si può ricostruire la Chiesa e l’unità, la comunione della famiglia umana e la pace.
L’Amicizia è stato il primo tema del recente conclave aperto dal Card. Ratzingher il giorno prima della sua elezione a Sommo Pontefice. Il suo pontificato è stato annunciato come un invito a seguire Gesù che dice: “Vi ho chiamato amici” e l’amicizia è la realtà che papa Benedetto XVI intende attuare con tutti nel difficile dialogo interreligioso ed ecumenico.
Tessere legami di profonda amicizia con le famiglie ortodosse è il compito primario richiesto dai vescovi ai laici cattolici in Romania. “Prietenie”, cioè amicizia, è la parola che il vescovo di Iasi, Mons. Petru Gherghel, ci ha indicato come compito per seminare e coltivare relazioni profonde per la costruzione dal basso, cioè a partire dalle famiglie, dai giovani, con la partecipazione di tutto il Popolo di Dio, per l’unità e la comunione della Chiesa rumena e universale.